Natale

Voglio fare alcune ipotesi.
Primo scenario: siamo tutti vaccinati, teniamo sul viso le “stupide” mascherine e manteniamo le distanze (cosa impossibile nei supermercati e nei mezzi pubblici perché ti travolgono) e la curva rimane alta o cresce e le persone muoiono ugualmente.
Secondo scenario: è tutto a posto per un po’, poi arriva un diverso virus – non la mutazione del primo virus – e si ricomincia da capo.
Terzo scenario: scoppia per sbaglio una guerra atomica e la terra diventa inabitabile o ci colpisce un asteroide di passaggio ecc. ecc. Allora i pochi superstiti si rintanano nelle grotte o nelle profondità della terra aspettando di morire una volta finito il cibo. O ancora non c’è più acqua e non è potabile ed inizia la più tremenda delle guerre, quella per l’accesso all’acqua.
Che ne dite?
È così che volete vivere? Morti di paura, in attesa della morte fisica?! Bene, io no! E a proposito, che fine ha fatto l’influenza stagionale? È stata debellata o magari ha cambiato nome? Mi rifiuto di sottostare a questa idiozia totale.
Il bene primario non è la vita, ma la libertà di viverla. La vita è il bene più prezioso, ma non altrettanto importante del libero arbitrio che ci è stato dato dal Creatore. Se vogliamo dirlo in un altro modo la libertà è imprescindibile dalla vita stessa. Preferireste forse vivere senza patemi d’animo? Allora è necessario diventare buoni, consapevoli e prestare attenzione al creato del quale facciamo parte. Altrimenti il pianeta terra, Gaia, ci lascerà cadere via come coriandoli. Il Cosmo si espande, ma io preferisco pensare che si evolva e noi con lui e se non volessimo resteremmo indietro e poi alla lunga tagliati fuori. Mia nonna Anna ci diceva da bambini “siate buoni” ed a me suonava così strano e forse anche inutile. Non avevo capito che la bontà risponde armonicamente alla magia dell’amore, l’energia divina che sostiene il tutto. Questo ha a che fare con il Covid? Sì perché solo spiritualizzandoci comprendiamo il senso profondo delle cose e ci accordiamo con esse invece di pretendere di aprire una porta che si spinge, tirando. Oggi aspettavo di pagare ad una cassa del supermercato e stavo al posto giusto com’è giusto. Un’anziana signora mi ha detto di spostarmi ed io, dall’alto dei miei 74 anni portati col sorriso, ho resistito alla tentazione di darle un bel pugno sul naso e ho detto sommessamente tra me e me “Con o senza Covid dovremo morire tutti”. Risposta che si meriterebbero tanti di coloro che ti indicano come tenere la mascherina che, nonostante mi ripugni, indosso sempre nel modo giusto, perché sono legalista. Cosa che non mi impedisce di valutare negativamente il comportamento ”surreale” e contraddittorio dei nostri governanti talmente confusi e terrorizzati da sembrare ridicoli. Un “non governo”, avviluppato nell’incertezza più assoluta, trasmette paura e precarietà finendo per risultare oltre che inutile dannoso.
La morte è lì che ci aspetta nel modo giusto ed al momento giusto, ma deve trovarci vivi per forza, come mi ha insegnato la mamma di Francesca, una mia carissima amica. Volete bellezza? Allora create bellezza. Volete amore? Allora createlo. Volete bontà? Allora piantatela nel vostro cuore ed intorno a voi ed il mondo sarà nuovo e bellissimo. E non ci sarà bisogno del Covid per richiamarci alla responsabilità, che spetta ad esseri interstellari, incarnati in un corpo fisico, co-creatori con Dio, per inventare e reinventare cieli e terre nuovi degni della divinità che alberga in ognuno di noi. Non possiamo né dobbiamo restare agli arresti domiciliari sine die (senza fine ndr). È un controsenso e non è vera vita. La schiavitù è stata abolita da centinaia di anni. L’umanità è capace di convivere con ogni genere di difficoltà dalla pandemia alla guerra, leggiamo, per piacere, qualche libro di storia. Se finalmente gli esperti tacessero, e parlassero i bambini ed i ragazzi, unici profeti nel nostro tempo, la speranza sarebbe riaccesa in apparenza fievole, in realtà forte. Basta con la paura permanente, basta con questa visione da accanimento terapeutico, basta con la fissazione terroristica del presente e del futuro. Chi preferisce un destino da zombie si nasconda pure in una catacomba e ci resti in solitaria. Lasci ad altri la facoltà di vivere la vita e di scegliere la libertà e magari perfino la gioia dell’essere in perfetta armonia con il tutto.
Da quest’anno ho ricominciato a regalare Gesù Bambini. Un amico mi ha chiesto “cosa ci devo fare?” La risposta la troverà ognuno tra sé e sé.

Maria Fida Moro