In occasione dell'anniversario della nascita di Aldo Moro, Maglie (LE), 23 settembre 1916
Illustrazioni di Sara Zanin - Foto di Raffaele Marino
Fenice Spirituale
Quando una musica finisce, dopo l’ultimo accordo, dopo l’ultima nota, rimane il silenzio che è ancora suono, che è ancora musica…
Se nella vita si può parlare di vittoria si tratta di una vittoria del cuore, di una vittoria che avviene nel profondo del cuore.
Aldo Moro ha vinto la morte!
Anche se molti lo vogliono continuare a tenere prigioniero in quel portabagagli, non hanno il potere di farlo. In fondo in realtà non lo hanno mai avuto.
Aldo Moro ha vinto la morte. Ora i suoi passi non lasciano impronte. La luminosità della sua bontà è nell’eternità. Aldo Moro è vivo nella verità e di questa luminosità rimane traccia indelebile.
Il suo è un messaggio d’amore dettato dal cuore.
Ora, al di là del velo, c’è LUCE ed è BELLISSIMO!
L’Amore rimane, l’Amore vince sempre.
Negli eoni a venire resterà il segno lasciato da quelli che come Aldo Moro hanno saputo mettere la forza del loro amore al servizio degli altri. Rimarrà dunque il sentiero tracciato da una luminosità fuori dal comune.
Un uomo profondamente buono verrà sempre ricordato, perché, nella purezza assoluta della bontà, il cuore si riconosce e ritrova la sua appartenenza divina e quindi universale.
Ed è a questa sensazione di appartenenza che noi tendiamo volenti o nolenti. È qualcosa di più grande e più forte di noi. Troveremo tutti la strada di casa mettendoci tutto il tempo necessario, tutto il tempo che occorre ad ognuno. L’eternità è sconfinata e senza tempo, lungo o corto che sia, è ininfluente.
L’appartenenza del cuore è ciò che chiamiamo verità.
Alla verità siamo chiamati, che è come dire che siamo chiamati a lottare per essere felici.
Siamo chiamati a tendere alla felicità, che è il nostro destino ultimo. E non importa quanto possa pesare la nostra croce, perché nella verità il cuore è leggero come una piuma. Un cuore leggero può fare miracoli. Il miracolo più grande è saper vedere la vita per quello che realmente è: una cosa meravigliosa.
E come in un fiore di loto dai diecimila petali, che si dischiudono in un istante, io vedo la bellezza disarmante dell’insegnamento di mio nonno Aldo. Tale insegnamento può essere racchiuso in un mantra piccolo come un coriandolo, ma allo stesso tempo sconfinato come le galassie che appunto sono senza fine, “per ciò è bello vivere”.
In questo io mi riconosco e ritrovo l’allineamento con il mio centro e riesco a vedere le cose per quello che realmente sono. E dal fondo del cuore, dove risiede la verità, so di essere uno con tutto ciò che è. So che Aldo Moro è vivo indubitabilmente. So che per essere felici basta solo amare la vita, quella che non ha avuto inizio e non avrà fine, che è sinonimo di eternità e di verità ed in questa riconoscere se stessi e l’impronta divina in noi. Intendo la vita assoluta, alla quale siamo stati chiamati fin dall’inizio, poiché Amore Vita e Verità sono in definitiva la stessa cosa. La vita è il nostro retaggio, la nostra eredità, il nostro destino, la felicità ineffabile che il nonno chiamave LUCE.
“ (LA VERITÀ), FACCIA RISENTIRE NELLA COSCIENZA DI COLORO CHE IN QUESTO MONDO VIVONO ED OPERANO, IL SUO TENDERE VERSO UNA META SOPRANNATURALE, LA FONDAMENTALE ESIGENZA DI DIO”.
ALDO MORO
Se nella vita si può parlare di vittoria si tratta di una vittoria del cuore, di una vittoria che avviene nel profondo del cuore.
Aldo Moro ha vinto la morte!
Anche se molti lo vogliono continuare a tenere prigioniero in quel portabagagli, non hanno il potere di farlo. In fondo in realtà non lo hanno mai avuto.
Aldo Moro ha vinto la morte. Ora i suoi passi non lasciano impronte. La luminosità della sua bontà è nell’eternità. Aldo Moro è vivo nella verità e di questa luminosità rimane traccia indelebile.
Il suo è un messaggio d’amore dettato dal cuore.
Ora, al di là del velo, c’è LUCE ed è BELLISSIMO!
L’Amore rimane, l’Amore vince sempre.
Negli eoni a venire resterà il segno lasciato da quelli che come Aldo Moro hanno saputo mettere la forza del loro amore al servizio degli altri. Rimarrà dunque il sentiero tracciato da una luminosità fuori dal comune.
Un uomo profondamente buono verrà sempre ricordato, perché, nella purezza assoluta della bontà, il cuore si riconosce e ritrova la sua appartenenza divina e quindi universale.
Ed è a questa sensazione di appartenenza che noi tendiamo volenti o nolenti. È qualcosa di più grande e più forte di noi. Troveremo tutti la strada di casa mettendoci tutto il tempo necessario, tutto il tempo che occorre ad ognuno. L’eternità è sconfinata e senza tempo, lungo o corto che sia, è ininfluente.
L’appartenenza del cuore è ciò che chiamiamo verità.
Alla verità siamo chiamati, che è come dire che siamo chiamati a lottare per essere felici.
Siamo chiamati a tendere alla felicità, che è il nostro destino ultimo. E non importa quanto possa pesare la nostra croce, perché nella verità il cuore è leggero come una piuma. Un cuore leggero può fare miracoli. Il miracolo più grande è saper vedere la vita per quello che realmente è: una cosa meravigliosa.
E come in un fiore di loto dai diecimila petali, che si dischiudono in un istante, io vedo la bellezza disarmante dell’insegnamento di mio nonno Aldo. Tale insegnamento può essere racchiuso in un mantra piccolo come un coriandolo, ma allo stesso tempo sconfinato come le galassie che appunto sono senza fine, “per ciò è bello vivere”.
In questo io mi riconosco e ritrovo l’allineamento con il mio centro e riesco a vedere le cose per quello che realmente sono. E dal fondo del cuore, dove risiede la verità, so di essere uno con tutto ciò che è. So che Aldo Moro è vivo indubitabilmente. So che per essere felici basta solo amare la vita, quella che non ha avuto inizio e non avrà fine, che è sinonimo di eternità e di verità ed in questa riconoscere se stessi e l’impronta divina in noi. Intendo la vita assoluta, alla quale siamo stati chiamati fin dall’inizio, poiché Amore Vita e Verità sono in definitiva la stessa cosa. La vita è il nostro retaggio, la nostra eredità, il nostro destino, la felicità ineffabile che il nonno chiamave LUCE.
“ (LA VERITÀ), FACCIA RISENTIRE NELLA COSCIENZA DI COLORO CHE IN QUESTO MONDO VIVONO ED OPERANO, IL SUO TENDERE VERSO UNA META SOPRANNATURALE, LA FONDAMENTALE ESIGENZA DI DIO”.
ALDO MORO
Questa registrazione ha più di 20 anni.
E’ stata fatta tra il 2001 e il 2002, non ricordo meglio di così. Però ricordo bene che Fida ha insistito affinché lasciassimo agli atti una versione di “We shall overcome” fatta da noi due insieme.
Nel suo modo di esprimersi, a volte ermetico, mi ha detto che quando sarei stato più grande mi avrebbe fatto piacere che l’avessimo fatta. Il che, tradotto, significava che quando lei non ci sarebbe stata più accanto a me in forma fisica ne avrei potuto cogliere il valore umano e spirituale.
C’è molto dietro questa nostra piccola canzone. C’è un canto che inneggia alla vittoria, alla riuscita e alla conclusione. C’è la ricerca incessante della verità che “luminosa ed armonizzatrice” (come diceva il Nonno), unisce i nostri cuori in un amore potentissimo e immenso, che sconfigge perfino la morte.
Questo canto è una preghiera, questo canto è una speranza!
E’ l’unica interpretazione musicale che abbiamo fatto insieme e di cui, miracolosamente, abbiamo traccia documentata.
Per gli amanti della chitarra, nel mio arrangiamento, riecheggia tanto reverendo Gary Davis. Questo era ed è per me motivo di grande onore, orgoglio, fierezza e gioia.
C’è tantissimo amore in questa piccola canzone.
L’amore è una grandissima energia!
Luca
E’ stata fatta tra il 2001 e il 2002, non ricordo meglio di così. Però ricordo bene che Fida ha insistito affinché lasciassimo agli atti una versione di “We shall overcome” fatta da noi due insieme.
Nel suo modo di esprimersi, a volte ermetico, mi ha detto che quando sarei stato più grande mi avrebbe fatto piacere che l’avessimo fatta. Il che, tradotto, significava che quando lei non ci sarebbe stata più accanto a me in forma fisica ne avrei potuto cogliere il valore umano e spirituale.
C’è molto dietro questa nostra piccola canzone. C’è un canto che inneggia alla vittoria, alla riuscita e alla conclusione. C’è la ricerca incessante della verità che “luminosa ed armonizzatrice” (come diceva il Nonno), unisce i nostri cuori in un amore potentissimo e immenso, che sconfigge perfino la morte.
Questo canto è una preghiera, questo canto è una speranza!
E’ l’unica interpretazione musicale che abbiamo fatto insieme e di cui, miracolosamente, abbiamo traccia documentata.
Per gli amanti della chitarra, nel mio arrangiamento, riecheggia tanto reverendo Gary Davis. Questo era ed è per me motivo di grande onore, orgoglio, fierezza e gioia.
C’è tantissimo amore in questa piccola canzone.
L’amore è una grandissima energia!
Luca